Per lavorare correttamente con un flusso di lavoro completamente digitale, il dentista ha bisogno di modificare la sua normale procedura.
L’odontoiatra dovrebbe infatti cambiare il proprio metodo per trarre il 100% dei benefici dal processo digitale e per passare correttamente le informazioni al laboratorio odontotecnico.
Con l’utilizzo dello scanner intraorale, la prima cosa necessaria da fare per il dentista è ritrarre al meglio la gengiva del paziente.
Con il modo tradizionale, infatti, nella presa dell’impronta è la pressione stessa del materiale utilizzato che ha l’effetto di scoprire l’anello marginale.
Significa che quando il dentista spinge il materiale per prendere l’impronta nella bocca del paziente, la pressione della sua mano e il materiale stesso ritraggono un po’ la gengiva.
Ma cosa succede se si usa uno scanner digitale?
In generale il consiglio è quello di mettere a nudo e marcare al meglio l’anello marginale.
Esistono diversi metodi per farlo correttamente:
- Uno consiste nell’utilizzare un filo specifico per scoprire il margine. È molto importante scoprire l’anello marginale per permettere alla luce dello scanner intraorale di colpirlo e acquisirlo correttamente.
- La seconda accortezza che deve avere il dentista è, ove possibile, preparare i denti con un margine ad anello netto e marcato.
Alcuni dentisti adottano una strategia in cui creano apposite corone provvisorie, utili a mettere a nudo il margine una volta rimosso.
Infine, quando il laboratorio odontotecnico riceve un’impronta digitale, grazie alla propria esperienza dovrebbe sapere dove può progettare l’anello marginale.
Il 90% del lavoro spetta comunque al dentista che, come si è detto, dovrebbe sapere come prendere correttamente un’impronta digitale.
Si ringrazia Filippo Maestri, AE EMEA, per la guida di supporto edita su Shining 3D.
Photo Credits: Shining 3D Dental