Con lo sviluppo dell’odontoiatria digitale, l’impronta digitale sta diventando sempre più popolare. Non solo è un processo più veloce e più facile con risultati più accurati ma è anche un investimento nell’esperienza del paziente, poiché riduce drasticamente il disagio intraorale e aiuta il paziente a comprendere meglio il proprio piano di trattamento.
Per dimostrare i vantaggi e l’efficienza dello scanner 3D FeniQX propone un caso studio applicativo nell’implantologia digitale dello scanner intraorale Aoralscan 3 di SHINING3D.
In questo caso studio ci sono diversi grandi spazi tra i denti anteriori del paziente: mancavano i denti n. 12, n. 14, n. 26, n. 27 e inoltre c’era un forte assorbimento dell’osso alveolare. Il dentista ha previsto di estrarre i denti mascellari e di posizionare immediatamente gli impianti per il restauro.
Il primo step è estrarre i denti n. 11, n. 16, n. 17, n. 21, n. 22, n. 24 e posizionare immediatamente gli impianti.
Il secondo step è un intervento di rialzo del seno mascellare prima del posizionamento dell’impianto sulla posizione del dente #26.
Il terzo step è posizionare rispettivamente gli impianti sulla posizione del dente n. 24, n. 22, n. 12, n. 14, n. 16.
Effettuando una scansione TC dopo l’intervento chirurgico di posizionamento degli impianti, è possibile verificare che tutti questi impianti siano stati posizionati in modo accurato e sicuro, nella giusta posizione.
Dopo l’intervento chirurgico, si può immediatamente eseguire la scansione con AORALSCAN 3 (scanner intraorale di SHINING3D) per ottenere l’impronta digitale per il successivo restauro provvisorio e la creazione del modello.
Questa è la scansione dell’arcata superiore senza scanbody:
Infine, si inseriscono gli scanbody e si scansiona nuovamente l’arcata superiore.
Si scansiona quindi l’arcata inferiore come antagonista.
Si scansiona l’occlusione e il software automaticamente accoppia le arcate in posizione.
In base all’impronta digitale, è possibile progettare restauri provvisori e modelli. I modelli si stampano con la stampante 3D. Infine, si può provare il restauro sul modello stampato.